domenica 1 luglio 2012

L'EMERGENZA CARCERI.


Nel nostro Paese la situazione carceraria è oramai un’emergenza che non può più essere differita nel tempo e che bisogna risolvere e curare con estrema urgenza.
I problemi da affrontare e da risolvere  sono tanti e diversi:  dall’edilizia carceraria, nel senso che i penitenziari  sono spesso obsoleti e vecchi, a quello del sovraffollamento nel senso che gli istituti ospitano una popolazione di detenuti quasi il doppio rispetto alla loro capacità ricettiva.
In buona sostanza l’emergenza carceraria è davvero seria e drammatica !
E’ vero che i detenuti sono in carcere per reati talvolta gravi, se non gravissimi, tuttavia il recluso, in quanto persona, ha il sacro santo diritto al rispetto della sua  persona e della propria dignità.
Una nazione civile, come è la nostra, non può consentire che una situazione del genere, inizialmente eccezionale  sia diventata, nel tempo, ordinaria né può “tacere” del modo in cui sono ospitati i detenuti nelle nostre strutture penitenziarie.
Non dobbiamo mai dimenticare che la pena, nel nostro paese, ha anche e soprattutto una funzione rieducativa.
Tuttavia, considerate le condizioni in cui si trovano i carcerati, abbiamo il sospetto, se non la certezza, che quella funzione rieducativa cui prima facevamo cenno sia stata, purtroppo, persa di vista.
Ed allora cosa suggerire per una risoluzione del problema ?
Un ’amnistia (come quella del 24 ottobre 1989, l’ultima che c’è stata )  ed un nuovo condono, come quello del 2006 ( l’ultimo adottato), almeno per i reati non troppo gravi, potrebbe, di certo, aiutare allo svuotamento carcerario  ed aiuterebbe, di certo, anche i Giudici che quotidianamente affrontano una miriade di processi da trattare, molti dei quali di non  più attuale allarme sociale, in senso stretto.
Con piacere mi è capitato di leggere, di recente, un libro di una nota autrice che raccoglie storie, testimonianze di detenuti che soffrono e che le cui voci, noi operatori del diritto penale, non possiamo non ascoltare perché  non sono voci di chi grida nel deserto, ma appartengono a persone sconfitte e senza più prospettive.
Ma forse qualcosa si muove ( o si sta muovendo)  nella direzione giusta !
Noto con gioia  che, recentemente, tantissime sono le interrogazioni parlamentari che vengono rivolte, bipartisan,  al Ministro della Giustizia per conoscere quali iniziative vengono (o verranno) assunte o adottate per fronteggiare il problema del sovraffollamento carcerario.
Vedremo cosa succederà, nella speranza che la risoluzione di questo serio problema abbia la priorità su tante altre, così come è giusto che sia. 

                              Raffaele Gaetano Crisileo, avvocato penalista