mercoledì 11 gennaio 2012

UN FALSO PROFILO SU FACEBOOK E' REATO.

Tra le domande che spesso mi vengono rivolte, vi è una in particolare che si ripete spesso ed è questa : “ sostituirsi, sui social network, ad una persona reale oppure crearsi un falso profilo per navigare in forma anonima, è reato oppure no ? “  
Certamente sì, è reato ! Questa è la risposta che io do senza esitazione.   
Le conseguenze di creare falsi profili sui social network sono davvero molteplici e serie.
Non vi è dubbio che chi assume una falsa identità incorre nel reato di sostituzione di persona, previsto dal vigente art. 494 del codice penale che punisce il trasgressore con la pena della reclusione che va fino ad un anno di carcere e contempla  un reato procedibile d'ufficio.
Infatti la norma penale così recita :  “ Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare
ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo
illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad
altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la
legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non
costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione
fino a un anno”.
Se,poi, a commettere il reato è un minore degli anni diciotto, competente a giudicare del fatto-reato  è il Tribunale per i Minorenni;  sotto il profilo civile, invece, rispondono  i suoi genitori.
Ma non finisce qui. Se poi vengono pubblicate frasi  che ledono la reputazione della persona di cui si è creato il falso profilo, si viola un altro reato: si commette la diffamazione aggravata.
Alla responsabilità penale, poi, si aggiunge quella civile (facciamo riferimento al  danno all'immagine della persona clonata e la cui quantificazione, spetta al Giudice civile, ma varia da persona a persona, in base a diversi parametri di calcolo).
Sfuggire alle conseguenze di un’ azione del genere non è sempre una cosa  semplice e facile da superarsi.
Recentemente trovandomi a parlare con un mio amico esperto ingegnere informatico,  mi è stato spiegato che chi si iscrive a facebook, anche se non rende pubblici i propri dati, lascia sempre una traccia di sé, del suo ingresso, del suo accesso, della sua navigazione.
Ma quale può essere una traccia del genere ? Mi sono chiesto.
Una traccia di sé – mi è stato ancora una volta chiarito - può, ad esempio, essere un indirizzo mail, un account,  da cui possono partire le indagini della polizia postale che, per effettuare queste specifiche indagini,  si avvale della collaborazione di ingegneri informatici specializzati.
In questo quadro ritengo che sfuggire all'individuazione della polizia postale è cosa assai difficile se non addirittura cosa del tutto impossibile.
Di frequente sia persone comuni che personaggi famosi finiscono nella rete dei ladri di identità che misconoscono le conseguenze legali delle proprie azioni.
Dietro a questi gesti si nascondono spesso fans o giovani che vogliono sentirsi vip per un giorno, ma che non si rendono conto della gravità delle loro azioni.
Io credo che sarebbe opportuno che i social network prima di consentire l’accesso alla loro piattaforma applicassero avvisi ed avvertenze per l’utenza su reati penali che si possono incorrere qualora vengono violate norme penali e sulle relative sanzioni previste per tali violazioni. 
                                                          
                          avv. Raffaele Gaetano Crisileo