sabato 29 marzo 2014

IL LIBRO DELL'AVV. CRISILEO : DICHIARAZIONE ALLA STAMPA.

Mi sono deciso a raccogliere, in questo libro, dopo anni di esercizio della professione di avvocato penalista, alcune mie arringhe, così si chiamavano un tempo, quando  iniziai l’attività forense.
Nel mio libro “ Sulla scena del delitto. Arringhe e ricordi “ che verrà presentato il 3 aprile prossimo,  ho trattato quattro  celebri casi di omicidio,  in cui sono ho svolto  la funzione di difensore ed ho riportato le arringhe tenute in quei processi pubblici e che sono state trascritte e registrate dai miei collaboratori, nel mentre le pronunziavo dinanzi alle Corti di Assise.
Per renderle comprensibili anche ai non addetti ai lavori, al pubblico in genere che deciderà di trascorrere del tempo in compagnia del mio scritto, ho cercato di semplificarle al massimo, con particolare riguardo agli argomenti specificamente giuridici.
Questo al fine di far cogliere la profonda  differenza tra i diversi tipi di processo che esistono nel nostro Paese.
Il tutto senza avere la pretesa di fornire uno strumento per impostare e recitare un’ arringa o per articolare una discussione, ma con il mio unico scopo di trasmettere il mio metodo, nella ferma convinzione che verità e dubbio sono due elementi contrastanti ed il processo penale deve assolvere ad una funzione importante, quella di non lasciare spazio alle ombre e non far entrare la suggestione nell’aula di giustizia.
In questo contesto,  ho voluto  solo comunicare  al lettore una “chiave” mia, del tutto personale,  del come, a me,  piace affrontare un processo;  di come io lo analizzo.
Questo perché  è proprio nei dettagli, nelle pieghe dei fogli del fascicolo processuale, una volta compreso a fondo il “nocciolo della tematica “,  nella quale ci si innesta,  che, secondo me,  vi può essere,  la soluzione del  caso, fermo restando che la nostra professione di avvocato ha come caratteristica peculiare l’arte di insinuare il dubbio nel Giudice chiamato a giudicare.
Secondo me, il vero avvocato è quello che riesce ad insinuare, meglio degli altri, nel Giudice, appunto il dubbio.
E non bisogna mai dimenticare che la psicologia e la psichiatria, in un processo penale,  giocano il loro ruolo, nello stesso tempo, importante e determinante:.
Ciò in quanto la credibilità di un teste entra in contatto con quelle che si chiamano percezioni individuali che hanno un’importanza vitale.
Quindi, un vero avvocato,  deve essere anche un buono psicologo ed un vero psichiatra, nel senso che deve riuscire a leggere oltre le parole, oltre le frasi, oltre i silenzi.
In buona sostanza deve riuscire a capire il profilo dei protagonisti della vicenda per impostare una corretta ed utile strategia interattiva  con loro.         
Ed allora, ho voluto riportare,  quattro celebri casi giudiziari, pubblicamente trattati in un’aula di giustizia, arrivati alla ribalta della cronaca nazionale, in un libro gremito di personaggi fisicamente vissuti, coinvolti in tristi vicende della vita e finiti ad essere parti in un processo.
Ciò anche per dimostrare che il processo penale è indubbiamente un dramma ed una partita insieme, in cui l’arringa è il momento finale, prima che viene letta in aula la sentenza, in cui si scatenano le passioni e le emozioni dell’avvocato, nella eloquenza, nella persuasione e nella comunicazione  e la parte che rappresenta non attende altro che quel momento.
E questo, nelle Corti di Assise e nei processi di omicidi, avviene meglio che altrove.
Infine giunge il momento del silenzio, quello dell’attesa della sentenza; la sentenza  che appartiene solo al Giudice.
Così si conclude la partita – dramma in cui vi sono né vincitori né vinti, ma vi è solo il trionfo della Giustizia e della Verità, almeno di quella processuale.

AVV.  RAFFAELE GAETANO CRISILEO