“Il tema delle implicazioni
etiche interessa i protagonisti dell’informazione della carta stampata e del
mondo digitale ed in questo campo occorre dedicare la maggiore attenzione
possibile all’etica. Ciò in quanto un giornalismo serio e corretto dipende
dalla coscienza morale, dall’etica dei giornalisti, appunto, e non solo dalla
legge e dalla deontologia. Quindi occorre ricostruire il sottile rapporto tra
Etica ed Informazione. Non dobbiamo dimenticare che le agenzie di informazioni,
nello sviluppo delle società, sono state un elemento importante. Oggi la loro
esistenza è in pericolo perché, con l’avvento di internet, non hanno più la
informazione in esclusiva; con la radiotelevisione, poi, hanno perso il primato
della rapidità. Nel secolo scorso prima si ebbe la nascita dei quotidiani di
informazione, come mezzo di conoscenza e di lavoro, e poi la comunicazione
diretta divenne più limitata e ad essa si sostituì la stampa. Dagli anni
sessanta in poi esplose l’informazione, grazie alla tecnologia e le agenzie
d’informazioni divennero gli unici mezzi
capaci di informare rapidamente. Negli anni novanta si è passato al digitale e
si sono aperti nuovi orizzonti come la multimedialità dell’informazione. Il
successo è stato però effimero: è arrivato internet. Or dunque se
l’informazione è oggi indispensabile, come strumento di conoscenza e di lavoro,
essa deve essere corretta ed esatta. Ecco l’importanza della gestione e del
controllo delle informazioni che comporta, sempre, una scelta delle
informazioni. In altre parole un fatto diventa evento, meritevole di essere
raccontato se, quell’evento, può interessare il destinatario. In altre parole un
accadimento diventa notizia se si pensa che esso possa soddisfare i bisogni
dell’informazione che il lettore richiede. Ed ecco che ricompare il problema
della correttezza dell’informazione la quale è indubbiamente assicurata da una
selezione delle stesse informazioni e da un controllo sulla loro esattezza. In un
quadro del genere un agenzia seria di giornalisti deve ignorare le fonti
anonime perché l’etica del giornalismo è l’etica del giornalista, vale a dire appartiene
alla sua coscienza morale, come cittadino e come professionista. Ma non solo! Il
giornalista deve, nell’esercizio della sua attività professionale, attenersi,
con rigore, al rispetto dei codici e della legislazione; al rispetto della
verità sostanziale. Ed allora accanto ad una “formazione” etica vi deve essere,
necessariamente, una “informazione” etica. In altre parole il giornalista deve
avere una buona conoscenza del codice penale, della legislazione sulla stampa e
dei codici deontologici, ad es. la
“Carta di Treviso”, documento per la salvaguardia dei minori; la “Carta dei
doveri”, sulla non discriminazione di razza, di religione, di sesso, di
opinioni e tanti altri protocolli d’intesa sottoscritti. In quest’ottica l'etica
dei media va dai problemi etici nella carta stampata fino ai problemi che
affliggono la società dell'informazione. Abbiamo, quindi, un problema di etica
della televisione, del web, dei libri, del sistema radiotelevisivo. Ed allora
necessita che lo schermo normativo esistente venga rispettato, dal giornalista,
in ogni sua parte.
Ci riferiamo a quell’assetto
di norme che nasce dal connubio tra Costituzione e norme deontologiche
professionali e da cui si ricavano dei basilari principi come la libertà di
informazione e di critica, che sono “diritti insopprimibili” dei giornalisti i quali mai devono offendere
l’onore ed il decoro di alcuno, altrimenti incorrono, oltre che nei vari
illeciti, anche nel reato di diffamazione.
Altra norma di comportamento importante
che merita di essere evidenziata è quella che vieta al giornalista di
“pubblicare immagini o foto raccapriccianti di persone coinvolti in fatti di
cronaca o comunque lesive della dignità della persona”. Il problema non è
facile perché vi sono casi in cui l’immagine ha un valore informativo, essendo
l’unica fonte della notizia. Un esempio? Le torture nel carcere irakeno di “Abu
Graib”. Ed allora la collettività, senza quelle foto, avrebbe potuto acquisire
la notizia e verificarne l’attendibilità? La risposta è che le immagini
raccapriccianti hanno, in alcuni casi, un valore informativo perché sono il
contenitore di una notizia, non altrimenti acquisibile dai lettori. Ed allora
l’immagine raccapricciante può essere pubblicata solo quando la sua diffusione
soddisfa una reale esigenza informativa. Vale a dire quando è il contenitore di
una notizia che non può essere divulgabile in altro modo, sempre nel rispetto
del requisito della verità. In conclusione bisogna farlo con etica e parlare di
etica, significa parlare di correttezza
dell’informazione e significa parlare di un giornalismo serio e corretto “.
avv. Raffaele Gaetano
Crisileo