domenica 11 agosto 2013

RITORNIAMO A PARLARE DI CARCERE: LA NUOVA LEGGE 8 AGOSTO 2013.


Il Senato della Repubblica, l’8 agosto u.s., ha approvato, in via definitiva, la legge cd. svuota-carcere. Sinteticamente vediamo i   punti salienti  : 
La carcerazione preventiva potrà essere applicata soltanto per i reati per i quali è prevista la pena della reclusione, nel massimo, a cinque anni. Ne costituisce deroga il reato di finanziamento illecito dei partiti, mentre per lo stalking la pena, nel massimo edittale,  è stata aumentata da quattro a cinque anni di reclusione.
Quando, poi, la pena residua da espiare non supera i tre anni di reclusione ( e quattro anni per le donne incinte o per i malati affetti da gravi patologie) ed i sei anni per reati legati alla tossicodipendenza, la pena viene sospesa e si applica, se possibile, la libertà anticipata.
In altre parole le detrazioni di pena ( 45 giorni per ogni semestre) verranno conteggiate in anticipo, al fine di limitare l’ingresso di nuovi detenuti  in carcere.
Questa misura, però, non si applica a chi già si trova recluso ed ai condannati per delitti gravi e per alcuni reati specifici.
Le persone condannate, con l’applicazione della recidiva, possono ottenere, una volta sola, l’affidamento in prova al servizio sociale o  la detenzione domiciliare o la semilibertà.
La nuova legge indica anche i criteri richiesti per la concessione del beneficio; criteri che il Magistrato di Sorveglianza dovrà valutare nel concreto, caso per caso, per vedere se : A) il condannato possa darsi alla fuga; B) il condannato possa commettere altri reati; C) il domicilio - scelto per la espiazione della pena -  sia idoneo ed effettivo anche e soprattutto in funzione delle esigenze di tutela della persona offesa ( è tassativamente previsto che al Magistrato di Sorveglianza venga fornito un verbale di accertamento della idoneità del domicilio in questione).
In definitiva riteniamo che la tematica delle carceri -  questione indubbiamente delicata e complessa -  non può essere risolta soltanto con questa legge, che è  una mera risposta tampone al problema e che, secondo le stime, farà uscire dalla  prigione meno di tremila detenuti .
Alla nuova legge, che sta per entrare in vigore, invece,  occorre dare seguito con altri interventi urgenti in quanto le nostre galere stanno scoppiando perché ospitano complessivamente più di  65.000 detenuti, praticamente 20.000 persone in più rispetto alla loro capienza effettiva; di questi detenuti  quasi 25 mila  sono addirittura  in attesa di giudizio.
Ed allora cosa si attende ancora per un intervento radicale  ?! 
Nei giorni scorsi ci è capitata sotto mano un’intervista del Ministro della Giustizia Cancellieri la quale ribadiva – se ne abbiamo ben compreso il pensiero – che l’amnistia sarebbe una necessità da adottare in considerazione che l’ultimo provvedimento di clemenza ha portato alla liberazione di circa quindicimila/ ventimila posti e che, solo con un intervento del genere,  si potrebbe operare  azioni strutturali.
Un’opinione del genere non solo ci trova pienamente concordi, ma è auspicabile che un’amnistia ed un indulto vengano adottati in tempi davvero rapidi  perché da un lato  si otterrebbe la liberazione di persone  non pericolose e dall'altro lato verrebbe alleggerito il sistema penitenziario che è così pericolosamente ingolfato.

                    avv. Raffaele Gaetano Crisileo