Il
Senato della Repubblica, l’8 agosto u.s., ha approvato, in via definitiva, la legge
cd. svuota-carcere. Sinteticamente vediamo i punti salienti :
La
carcerazione preventiva potrà essere applicata soltanto per i reati per i quali
è prevista la pena della reclusione, nel massimo, a cinque anni. Ne costituisce
deroga il reato di finanziamento illecito dei partiti, mentre per lo stalking la
pena, nel massimo edittale, è stata
aumentata da quattro a cinque anni di reclusione.
Quando,
poi, la pena residua da espiare non supera i tre anni di reclusione ( e quattro
anni per le donne incinte o per i malati affetti da gravi patologie) ed i sei anni
per reati legati alla tossicodipendenza, la pena viene sospesa e si applica, se
possibile, la libertà anticipata.
In
altre parole le detrazioni di pena ( 45 giorni per ogni semestre) verranno
conteggiate in anticipo, al fine di limitare l’ingresso di nuovi detenuti in carcere.
Questa
misura, però, non si applica a chi già si trova recluso ed ai condannati per
delitti gravi e per alcuni reati specifici.
Le
persone condannate, con l’applicazione della recidiva, possono ottenere, una
volta sola, l’affidamento in prova al servizio sociale o la detenzione domiciliare o la semilibertà.
La
nuova legge indica anche i criteri richiesti per la concessione del beneficio;
criteri che il Magistrato di Sorveglianza dovrà valutare nel concreto, caso
per caso, per vedere se : A) il condannato possa darsi alla fuga; B) il
condannato possa commettere altri reati; C) il domicilio - scelto per la
espiazione della pena - sia idoneo ed
effettivo anche e soprattutto in funzione delle esigenze di tutela della
persona offesa ( è tassativamente previsto che al Magistrato di Sorveglianza
venga fornito un verbale di accertamento della idoneità del domicilio in
questione).
In
definitiva riteniamo che la tematica delle carceri - questione indubbiamente delicata e complessa -
non può essere risolta soltanto con
questa legge, che è una mera risposta
tampone al problema e che, secondo le stime, farà uscire dalla prigione meno di tremila detenuti .
Alla
nuova legge, che sta per entrare in vigore, invece, occorre dare seguito con altri interventi
urgenti in quanto le nostre galere stanno scoppiando perché ospitano
complessivamente più di 65.000 detenuti,
praticamente 20.000 persone in più rispetto alla loro capienza effettiva; di
questi detenuti quasi 25 mila sono addirittura in attesa di giudizio.
Ed
allora cosa si attende ancora per un intervento radicale ?!
Nei
giorni scorsi ci è capitata sotto mano un’intervista del Ministro della
Giustizia Cancellieri la quale ribadiva – se ne abbiamo ben compreso il
pensiero – che l’amnistia sarebbe una necessità da adottare in considerazione
che l’ultimo provvedimento di clemenza ha portato alla liberazione di circa
quindicimila/ ventimila posti e che, solo con un intervento del genere, si potrebbe operare azioni strutturali.
Un’opinione
del genere non solo ci trova pienamente concordi, ma è auspicabile che un’amnistia
ed un indulto vengano adottati in tempi davvero rapidi perché da un lato si otterrebbe la liberazione di persone non pericolose e dall'altro lato verrebbe alleggerito
il sistema penitenziario che è così pericolosamente ingolfato.
avv. Raffaele Gaetano Crisileo