La nuova legge, approvata ieri ( 08 agosto 2013 ) per combattere il fenomeno della violenza contro le donne.
L’opinione dell’avvocato penalista Raffaele Gaetano Crisileo
Finalmente una legge, breve ma significativa ed importante, di soli dodici articoli per combattere, nel migliore dei modi, il fenomeno della violenza contro le donne che, negli ultimi anni, sta martorizzando il nostro Paese.
E’ una legge, quella approvata ieri ( 8 agosto 2013), che costituisce sicuramente una risposta positiva e concreta a “ tutto ciò che è chiamato femminicidio” e che ha l’obiettivo primario di prevenire questo genere di violenza, di punirla in modo severo ( addirittura è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza per i delitti di maltrattamento familiare e di stalking !!) ed infine si prefigge l’obiettivo di proteggere le vittime.
In buona sostanza è stato creato uno strumento penale con la finalità di intervenire tempestivamente; in altre parole da un lato esso mira a proteggere efficacemente la vittima e da un altro lato a porre in essere un’attività preventiva affinchè gli atti persecutori non giungano all’omicidio.
Vediamo con grande soddisfazione il fatto che, da ieri in poi, alle Forze dell’Ordine è consentito di cacciare di casa il coniuge violento; che le donne – vittime di abusi, ancorchè straniere, ottengano un permesso di soggiorno per motivi umanitari; che le querele contro gli uomini violenti non possono essere più ritirate.
A nostro parere è certamente questo – se correttamente applicato - un modo per sconfiggere quella triste realtà di alcune donne che, solo per amore dei loro figli e per proteggerli, rinunziano alla querela che, d’ora in poi, è irretrattabile, garantendo ad esse, nello stesso tempo, l’anonimato, nel corso del procedimento e fino al processo.
Altro dato, presente nella nuova legge, che segnaliamo con soddisfazione è l’introduzione dell’istituto del gratuito patrocinio per le vittime di violenze; ciò a prescindere dal reddito nonché constatiamo la maggiore protezione del minore o di un maggiorenne “ vulnerabile” quando essi vengono citati, nel processo, come testi.
Da ultimo – ed è estremamente importante – la previsione legislativa che prevede un aumento di pena, per questo tipo di reato, nel caso in cui alla violenza contro una donna assiste un minore di diciotto anni o se la vittima è una donna in gravidanza.
In conclusione pensiamo che, dopo la ratifica della Convenzione di Istanbul, come hanno sostenuto in molti - ed in modo certamente autorevole - il decreto legge approvato ieri ( 8 agosto 2013 ) è sicuramente un importante passo in avanti contro il brutto fenomeno della violenza contro le donne, in una società, come la nostra, dove da tempo si registrano in modo continuo questi fenomeni che devono essere arginati e contrastati.
In tale contesto lo strumento legislativo penale adottato, ci sembra efficace a tanto. Dobbiamo solo attendere la sua effettiva applicazione per averne la conferma.
Avv.Raffaele Gaetano Crisileo, penalista